mercoledì 4 dicembre 2013

IL VECCHIO CASTELLO di Corrada Giammarinaro

In margine alle riflessioni del Prof. Pietro Ichino che auspica il rilancio della nostra economia per mezzo di manodopera sempre più precaria e dequalificata proprio perché soggetta a turnover selvaggio.
A Prato c'è la dimora di un grande imperatore, un vecchio castello. Forse Federico si aggira ancora in quelle stanze diroccate, ricordando i success...i e le conquiste. Ma a Prato c'è anche la vecchia casa, e pure essa è ormai in disuso, di un imperatore dell'industria tessile, del mio amico A. Il quale non licenziò mai nessuno proprio perché era un grande imprenditore. Nella filiera del tessile ricopriva il ruolo di preparatore dei campionari: ha firmato per anni i famosi blu di Armani, che rendevano celebre l'Italia nel mondo, selezionandoli tra le migliori produzioni locali. Figlio di un partigiano, da sempre appartenente alla grande famiglia della sinistra toscana, spesso si sfogava con me in merito all'insipienza dei rappresentanti politici di comune riferimento. "Vedi", mi diceva, "un piccolo imprenditore come me non licenzia perché privarsi di una risorsa sulla quale si è investito rappresenta semplicemente una sconfitta, e delle peggiori". Negli anni di crisi rassicurava personalmente ciascuno dei suoi dipendenti: "Ragazzi, o si resta a galla tutti o si affonda insieme. O chiudo il campionario in Germania e in Spagna, e si prosegue per un altro anno, oppure non mi cambia nulla l'avere mandato via due o tre di voi. State tranquilli, porterò buone notizie tra pochi giorni!". Ma la politica non valorizzava la produzione italiana, ormai ipnotizzata dalla circostanza che la pubblicità del marchio assumesse valore dirimente, pur se la qualità si perdeva nelle sterminate campagne della Cina o in clandestini opifici locali degni della penna di Victor Hugo. E così, tra i Soloni del sistema bancario che non prestano soldi per favorire l'innovazione tecnologica delle piccole imprese, e l'ultimo progetto di A. sull'inserimento del tessile nella filiera del riciclo era veramente rivoluzionario; e così, tra i Soloni della politica locale, interessati solo all'edilizia ed alla concessione di ulteriori cubature a quegli imprenditori che promettono di acquistare la locale squadra di calcio; e così, tra i Soloni della politica nazionale, per i quali neanche quando siano violati i più elementari diritti umani è possibile contrastare la Cina, forse perché il signor Marchionne ci vorrebbe vendere le automobili che mai produrrà; e così, la chiusura del campionario diventava di anno in anno più difficile. Una volta lo stress è stato eccessivo. A Prato c'è un vecchio castello nei cui pressi si possono ancora ricordare i successi di una filiera industriale tra le più significative della Toscana. Per il resto, la vita è altrove.

Corrada Giammarinaro

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