sabato 7 dicembre 2013

"Due uomini soli al comando" di Marcello Buiatti

Purtroppo si sta avverando quello che in questi ultimi tempi ho pensato temuto e cercato di dire. Finalmente é ufficiale la alleanza fra Grillo e Berlusconi, due "uomini soli al comando" e cioè ben due duci salvatori che adesso insieme hanno come obbiettivo anche se in modi diversi la distruzione della democrazia in questo Paese. Berlusconi era un uomo di Gelli e della P2, una organizzazione, o meglio una serie di organizzazioni che facevano capo a un uomo solo, ma restavano almeno in parte segrete perché la atmosfera italiana non era pronta per una dittatura probabilmente anche perché si ricordava ancora della precedente, quella fascista. Le forze politiche democratiche in altri termini riuscivano a controllare e a volte anche a combattere con successi parziali le diverse P, nuclei eversivi che miravano all'accumulo di denaro ma anche al controllo completo del Paese. Ho sempre sospettato fra l'altro e non davvero solo io che nel periodo delle brigate rosse e dell'apice della forza delle mafie ci fossero legami anche con queste forze occulte. Ora la situazione é cambiata e quelli che vogliono la dittatura possono uscire allo scoperto perché é la gente che la vuole o almeno vuole distruggere lo stato democratico, pensando e dicendo che la colpa del disastro italiano é tutta delle istituzioni democratiche, chiamate con il grazioso nome di "casta" da alcuni ideologi del cambiamento. Nessuno pensa realmente di combattere quelli che una volta chiamavamo padroni e che ora sono i leggendari imprenditori che hanno sostituito la economia reale con la speculazione finanziaria. Non é a caso che l'antesignano di questa bella banda sia proprio Berlusconi, uscito allo scoperto molto tempo fa e causa principale del nostro disastro. La gente purtroppo va dietro ai due urlatori perché , nella rabbia delle difficoltà di vita che Berlusconi ma anche il grande Agnelli hanno creato, vuole distruggere qualcosa che non sa e non conosce e si affida quindi a queste due persone contro tutte le istituzioni democratiche. Per me è un esempio individuale ma importante un giornalaio da cui ho preso ogni giorno l'Unità per tanto tempo, figlio di una bravissima persona, che aveva lavorato in fabbrica ed era nella CGIL, che pensava proprio come me e con cui parlavamo piacevolmente tutte le mattine , legati come siamo stati noi della sinistra vera. Questa persona, pur mantenendo un qualche livello di ragionamento, ha votato per Grillo alle prime elezioni a cui si è presentato e poi, anche spinto dalla sua famiglia che era di altra formazione, si è pentito di averlo fatto. Ora questo stesso giornalaio mi ha detto urlando che vuole un dittatore che faccia piazza pulita della casta. Ecco, ora ne ha due, uno vicino all'altro, che hanno capito che ora si può perché la gente, come avvenne al tempo del fascismo con la alleanza dei poteri forti di allora fra cui Valletta degno predecessore di Agnelli, contro una democrazia che non era in grado di reggere il colpo. Purtroppo anche adesso la democrazia é debole, i Partiti della sinistra sparpagliati e litigiosi come è stato l'altra volta ( basti pensare che il PD, più grande partito della sinistra sarà comandato da un urlatore meno bravo di Berlusconi e Grillo e anche meno pericoloso, ma pur sempre uno che tende a diventare il capo supremo). A me pare che siamo giunti ad un momento molto grave e che sia necessario fin da ora prepararsi non solo a combattere quello che succede ma a discutere finché ci resta fiato chiarendo che una rinascita di questo Paese o si fa insieme o non è visto anche che i possibili duci che abbiamo sull'orizzonte sono meno sanguinari di Benito ma anche meno capaci di fare qualcosa in positivo e lo dicono persino apertamente. Questa volta sono solo due persone pericolose e incapaci di fare qualcosa che non sia direttamente positiva solo per loro stessi. Ognuno di noi che ancora crediamo nella necessità di un sistema democratico, si impegni ogni giorno a parlare con gli altri non con comizi inutili ma discutendo per quanto ancora possibile su quale è la nostra reale situazione e da che parte bisogna andare per riprendere la strada di un grande/piccolo Paese che rischia di auto-distruggersi

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