martedì 14 aprile 2015

Cambiamento per la vita

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L’altra Europa per le vite

Marcello Buiatti
biologo genetista e filosofo della biologia



 

 
Chi scrive è un vecchio comunista membro della Direzione del PCI della Regione Toscana e un ambientalista Presidente della Associazione Nazionale Ambiente e Lavoro che si è sempre occupata dal tempo del disastro di Seveso del rapporto fra lavoro, produzione e ambiente che parte dal concetto che le vite tutte sono strettamente collegate in quello che noi chiamiamo ambiente di cui peraltro facciamo parte. Diceva Hans Jonas*, un grande filosofo e biologo, che la diversità degli esseri umani dagli altri viventi può essere sintetizzata con tre simboli. Il primo è la “immagine” (pittura, scultura ecc.) che negli umani e solo in loro non è fotografia ma uuna versione inventata nel nostro cervello dell’oggetto che si vuole riprodurre. Il secondo è lo “strumento” che non è altro che la proiezione di una immagine sulla materia fatta con il fine di usare il prodotto per migliorare le vite. Il terzo è infine la trascendenza simbolizzata dalla “tomba” e dal pensiero di altre possibili vite dopo la morte. Da tutto questo deriva la enorme capacità degli umani di cambiare sé stessi e il nostro Pianeta e cioè la capacità di “inventare” pensieri ed oggetti per migliorare le nostre vite. Purtroppo gli umani sono passati da due livelli diversi di alienazione dalla vita che hanno portato e stanno portando alla distruzione di quella che ogni tanto chiamiamo la “vita buona” e cioè la vita che si riproduce e cerca di migliorare continuamente. Il primo livello di alienazione caratteristico della Epoca moderna, è consistito nel credere che gli umani possono fare della Terra una gigantesca macchina da loro costruita senza conseguenze negative. Così non è stato perché la “macchinizzazione delle vite significa la morte visto che per l’appunto le macchine sono morte.


Da lì vengono la distruzione dell’ambiente, il cambiamento climatico, molte nuove malattie nel lavoro e fuori di esso, le catastrofi continue e sempre più frequenti e terribili che , secondo tutti i dati in nostro possesso aumentano di numero in modo esponenziale. La stessa vita è andata perdendo di importanza perché era ed è sempre meno importante perché l’obiettivo è stato quello di aumentare i manufatti e non il miglioramento delle vite umane e non umane. Contro le aberrazioni di questo tipo in Italia ma poi in tutto il Mondo si sono levati i lavoratori ma anche gli ambientalisti ed altre forze che puntavano e puntano sulla produzioni sì ma di vita buona per tutti. Ora tuttavia siamo nel secondo livello di alienazione perché, chiarito che la produzione infinita di oggetti da vendere non è possibile e quindi ci sono limiti alla cosiddetta crescita continua ci ha portato a cambiare radicalmente l’economia che dall’aumento infinito di beni è passata alla crescita infinita del denaro online. In questo momento gli economisti ci dicono che oltre il 90% del mercato non è di scambio di beni ma di monetaonline il che significa ovviamente anche diminuzione del lavoro e delle industrie e la vittoria almeno temporanea della speculazione e delle banche.Tutto questo comporta quindi di fatto un cambiamento nelle vite umane e la riduzione continua del loro significato visto che stiamo diventando tutti come il mitico Paperon dei paperoni che sguazzava nelle monete e non nel cibo, e lo stesso Re Mida che però, come il primo almeno toccava con mano il suo avere e non si limitava come ora a godere dei cambiamenti delle Borse. Il considerare la vita meno importante della moneta online ha comportato e sta comportando la crescente debolezza del concetto di prevenzione e degli strumenti essenziali per effettuare la conservazione e il miglioramento dell’ambiente e la sicurezza nei luoghi di lavoro ma anche nelle città e nelle campagne, tutte infestate dagli effetti della economia reale e non mitigate per la mancanza degli strumenti medici e di conservazione ecologica sempre meno finanziati e costruiti.

  Il nostro paese non è per niente indenne da tutto questo tanto che è stato il grande Agnelli che ha a suo tempo capito la nuova economia ed ha fatto vendere a Romiti i brevetti più interessanti della Fiat alle altre case automobilistiche per investire in borsa il ricavato.Da qui una serie di conseguenze che ben conosciamo  quali la riduzione drastica della mano d’opera e quindi il licenziamento dei lavoratori, la distruzione delle spese per la prevenzione nelle fabbriche e nelle città da queste inquinate (vedi ad esempio ILVA), quelle per la sanità a tutti i livelli per non parlare della assenza del concetto stesso del cosiddetto “adattamento” al cambiamento climatico che significa prepararsi a rendere meno pericolosi i cosiddetti disastri ambientali diminuendo il degrado delle nostre terre tutte, quelle coltivate e le altre, risparmiando l’acqua e la energia, aggiustando le colline, scegliendo nuove varietà di piante e nuove razze animali più adatte, trovando nuove medicine per le nuove malattie dovute appunto al degrado generale ecc.
Le forze che stanno costruendo la “Altra Europa” ma anche quelle analoghe che si stanno muovendo nel Mondo hanno il compito fondamentale di puntare sul miglioramento delle vite reali diminuendo la forza del sistema finanziario e tornando alla utilizzazione del denaro, non per aumentarlo in quanto tale, ma per usarlo per il rilancio del mercato reale in tutti i settori che hanno a che fare con la vera “vita buona”e cioè una vita che cerchi di auto-conservarsi. In altri termini dobbiamo tentare di seguire gli insegnamenti di chi come ad esempio Giovanni Berlinguer hanno lavorato per il ritorno alla salute dei lavoratori e in genere dei deboli, degli ambientalisti che devono poter incidere per la mitigazione e l’adattamento del cambiamento climatico, degli “economisti atterriti” come si sono chiamati in Francia quelli che vogliono fermare la finanziarizzazione della vita, dei lavoratori in quanto tali con le loro organizzazioni che almeno diminuiscano la rigida organizzazione in classi sociali ecc.
Certamente un cambiamento così non è affrontabile solo dalla Altra Europa di ora che si deve necessariamente alleare ad altre forze che vanno dal sindacato in particolare di CGIL, la coalizione di Landini, le associazioni ambientaliste, gli economisti di sbilanciamoci con uno dei quali ( Mario Pianta) lavoro da un po’ di tempo ai Lincei ed altri della stessa area, le associazioni ambientaliste come Ambiente e Lavoro di cui sono Presidente, Legambiente, WWF  che da sempre si occupa di salute dei lavoratori, ISDE una associazione su salute e Ambiente, tutte iniziate almeno in parte da Giovanni Berlinguer** purtroppo non più con noi adesso ma sempre attive. Insieme a queste naturalmente una coalizione importante per i temi di cui sto parlando non può non essere anche collegata con la conoscenza e la rinascita dai saperi di tutti e delle organizzazioni che uniscano la diversità delle conoscenze necessaria per la rinascita delle vite connesse del nostro Pianeta.Purtroppo se si prescinde da SEL e Rifondazione Comunista che sono due veri Partiti, una coalizione del genere che indicavo, necessaria al rilancio delle nostre vite individuali e collettive, non può alla lunga non stabilizzarsi in forza politica capace di affrontare una vera e propria campagna come è successo con Syriza e, in parte con Podemos e altri movimenti presenti nel Mondo. E’ ovvio infatti, almeno per me, che la coalizione di Landini è molto importante ma né da sola e nemmeno con le altre associazioni riuscirebbe a cambiare le leggi necessarie per una modificazione drasticadel nostro Paese in tempi relativamente vicini. In questo momento l’Altra Europa è impegnata nelle elezioni regionali che devono essere un punto di partenza se si vuole cominciare a costruire la coalizione di cui parlavo, ma certamente anche una vittoria importante nelle Regioni non potrà da sola cambiare l’Italia cosa che può succedere solo se dalle sperabili vittorie esce una unificazione delle coalizioni regionali come inizio di un vero e organizzato movimento nazionale che spinga verso le elezioni nazionali e quindi la eliminazione del Governo Renzi.
Perché avvenga questo l’altra Europa non può che essere una coalizione che alla lunga diventi unica forza politica abbandonando i localismi e tutte le divisioni che si sono avute giù con la semplice formazione delle liste e hanno per ora impedito la trasformazione dei Comitati in una unica, potente e chiara forza politica unitaria. Mi rendo conto che in Italia non abbiamo una persona come Tsipras né chi dirige Podemos e siamo purtroppo in un Paese in cui si vince se si ha un Capo, ma non riusciremo mai a vincere se la nostra lotta non diventa lotta unitaria di persone, gruppi, associazioni, partiti piccoli e non, ecc. come è del resto successo nella storia di tutte le rivoluzioni. Questa che vogliamo è proprio una rivoluzione che si unisca alle altre sparpagliate in tanti Paesi del Mondo in modo da essere in grado di tornare alle vite non solo nostre ma di tutta la Biosfera senza le quali i singoli sono necessariamente avviati verso la fine almeno della nostra specie e, come sta già succedendo da tempo della biodiversità degli esseri viventi della Terra.
 
*    Hans Jonas
Nato in Germania nel 1903, dove compì gli studi, ebreo, fu costretto dal nazismo ad emigrare, prima in Inghilterra e poi, in Palestina e in USA, Hans Jonas, ...

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it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Berlinguer
Commenti:

Giuseppina Lucignani  

Grazie professore ! Una "bischerata"(così tu hai definito questo intervento) piena di spunti di riflessione soprattutto per chi, come me , ha nell'ambientalismo la ragione della scelta di fare politica attiva. Coniugare ambiente / salute / lavoro,non é una missione impossibile , anzi, molto si potrebbe già fare. Ma oggi é anche più difficile che in passato. Quando i partiti della Sinistra hanno accettato di assumere come parametro del buono e del giusto il mercato e la mercificazione del lavoro la battaglia era già persa e l'attuale mutazione del PD in un partito di destra non é altro che la conseguenza di decisioni prese negli anni '90". Un' altra Europa/Italia / Toscana sono possibili? Lo spero! Noi ci impegnamo.