martedì 17 dicembre 2013

Elezioni al Liceo Buonarroti: un commento.

Giunti al termine delle elezioni della rappresentanza studentesca del Liceo Filippo Buonarroti di Pisa,è il momento di un'analisi delle dinamiche in cui l'oggettività e l'attinenza al vero siano il canone e la via per esprimere le scelte degli studenti.

Dobbiamo avere presenti alcuni tasselli che andavano a comporre il mosaico precedente all'elezione.

Su 987 studenti votanti, un quarto di essi erano studenti appartenenti alle prime classi, matricole che da nuovi arrivati non conoscevano coloro che sarebbero andati a votare e nemmeno la storia generale della rappresentanza studentesca e le sue prerogative. 

Dopo lo scorso anno in cui la candidatura di due liste ruppe “l'egemonia” del Collettivo nella rappresentanza studentesca, siamo arrivati con quest'anno all'apogeo della politicizzazione degli studenti espressa con la candidatura di quattro liste.

La domanda che sorgono spontanee sono: ma come può una scuola avere quattro liste? 

In effetti anche io ho provato a rispondermi a questa domanda ma non sono riuscito del tutto a chiarirmi le idee se non con una semplice risoluzione, gli studenti che video l'anno precedente la candidatura e la netta vittoria della “Lista Alternativa” hanno ben pensato di accaparrarsi di un ruolo importante ma che effettivamente non ti da alcuna prerogativa, politica non vuol dire correre ad una pseudo poltrona, a mio parere, ma vuol dire essere l servizio.


Ritornando alle liste è bene capire quali siano le differenze tra una e l'altra: vi posso assicurare che non ce ne sono. Programmi non molto differenti l'uno dall'altro, dibattito composto non da un'analisi attenta delle proposte ma da una imperterrita macchina del fango utilizzata per accusare una delle liste, “Lista Non Conforme”, di essere ad ispirazione neofascista e chi -oltretutto- utilizzava la macchina del fango poco dopo si dissociava da ciò che aveva detto poco prima.

Abbiamo sentito proposte come DEPICCIONIZZAZIONE, CESTINI IN TERRAZZA, BAGNINI IN PISCINA PER UTILIZZARLA ANCHE NELLE ORE DI EDUCAZIONE FISICA. Sembra di essere nel paese delle meraviglie: non si vede che i problemi sono nei laboratori dove mancano i fiammiferi; nell'ecologia, non nell'aumento di cestini.

Concludo questo commento con alcune parole di un grande personaggio, da poco scomparso, che ha segnato la storia della politica degli ultimi decenni. Nelson Mandela sull'Istruzione diceva: 


"L'istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l'istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione. È quello che facciamo di ciò che abbiamo, non ciò che ci viene dato, che distingue una persona da un'altra."

Osservatore Interno

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