Giunti
al termine delle elezioni della rappresentanza studentesca del Liceo
Filippo Buonarroti di Pisa,è il momento di un'analisi delle
dinamiche in cui l'oggettività e l'attinenza al vero siano il canone
e la via per esprimere le scelte degli studenti.
Dobbiamo
avere presenti alcuni tasselli che andavano a comporre il mosaico
precedente all'elezione.
Su
987 studenti votanti, un quarto di essi erano studenti appartenenti
alle prime classi, matricole che da nuovi arrivati non
conoscevano coloro che sarebbero andati a votare e nemmeno la storia
generale della rappresentanza studentesca e le sue prerogative.
Dopo
lo scorso anno in cui la candidatura di due liste ruppe “l'egemonia”
del Collettivo nella rappresentanza studentesca, siamo arrivati con
quest'anno all'apogeo della politicizzazione degli studenti espressa
con la candidatura di quattro liste.
La
domanda che sorgono spontanee sono: ma come può una scuola avere
quattro liste?
In
effetti anche io ho provato a rispondermi a questa domanda ma non
sono riuscito del tutto a chiarirmi le idee se non con una semplice
risoluzione, gli studenti che video l'anno precedente la candidatura
e la netta vittoria della “Lista Alternativa” hanno ben pensato
di accaparrarsi di un ruolo importante ma che effettivamente non ti
da alcuna prerogativa, politica non vuol dire correre ad una pseudo
poltrona, a mio parere, ma vuol dire essere l servizio.
Ritornando
alle liste è bene capire quali siano le differenze tra una e l'altra: vi posso assicurare che non ce ne sono. Programmi non molto
differenti l'uno dall'altro, dibattito composto non da un'analisi
attenta delle proposte ma da una imperterrita macchina del fango
utilizzata per accusare una delle liste, “Lista Non Conforme”, di
essere ad ispirazione neofascista e chi -oltretutto-
utilizzava la macchina del fango poco dopo si dissociava da ciò che
aveva detto poco prima.
Abbiamo
sentito proposte come DEPICCIONIZZAZIONE, CESTINI IN TERRAZZA, BAGNINI IN
PISCINA PER UTILIZZARLA ANCHE NELLE ORE DI EDUCAZIONE FISICA. Sembra di essere nel paese delle meraviglie: non si vede
che i problemi sono nei laboratori dove mancano i fiammiferi;
nell'ecologia, non nell'aumento di cestini.
Concludo
questo commento con alcune parole di un grande personaggio, da poco
scomparso, che ha segnato la storia della politica degli ultimi
decenni. Nelson Mandela sull'Istruzione diceva:
"L'istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l'istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione. È quello che facciamo di ciò che abbiamo, non ciò che ci viene dato, che distingue una persona da un'altra."
Osservatore Interno
Nessun commento:
Posta un commento