venerdì 6 dicembre 2013

Animali celesti, teatro d'arte civile: un progetto di Alessandro Garzella

ANIMALI CELESTI/teatro d’arte civile è una compagnia diretta da Alessandro Garzella, autore di opere e progetti d’impegno artistico e politico.  Al centro del progetto l’emarginazione come fonte, le differenze come risorsa, l’eversione poetica, la sovversione artistica, le periferie umane che vivono negli scantinati, negli angoli bui della dimenticanza, nei centri d’igiene mentale, in quelle marginalità culturali che danno forma e voce alle necessità degli ultimi. La compagnia sperimenta pratiche di residenzialità e nomadismo prevalentemente svolte in Toscana e in Lombardia, attraverso cantieri territoriali che, oltre ai progetti realizzati a in collaborazione con ASL 5 Centro diurno di San Frediano a Settimo, Comunità Basaglia e Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa, si sono consolidati a Capannori con il CANTIERE DELLE DIFFERENZE e a Bergamo presso la COMUNITA’ TERAPEUTICA IL GERMOGLIO DELLA FONDAZIONE EMILIA BOSIS. La compagnia aderisce e coordina la rete TEATRI DELLE DIFFERENZE, costituita tra artisti e compagnie toscane.

 
 
 
dal manifesto costitutivo
…un laboratorio di ricerca artistica sulla devianza, sull’espressione delle pulsioni e degli istinti, sulla natura dell’irrazionale e del difforme, intesi sia come manifestazioni di sofferenza e degrado sociale che come emergenze interiori, legate ai bisogni e ai misteri della nostra esistenza…
…il progetto di una compagnia che aggrega altre compagnie e artisti che vogliono condividere, in modi, luoghi e periodi differenti, le azioni creative di un’esperienza professionale molto specifica, di produzione, di militanza e di specializzazione espressiva sulle forme di alterità, a partire dai disturbi del comportamento e della devianza mentale…
…una bottega di formazione per giovani attori e studenti universitari, luogo di perfezionamento disciplinare e umano che valorizza le fisionomie individuali e la cultura della diversità attraverso l’apprendimento della metodologia del gioco del sintomo, applicando tecniche d’ascolto e d’espressione…           
…un’azione politica di radicamento territoriale volta all’integrazione delle identità, alla valorizzazione di testimonianze di vita alternative ai canoni dell’omologazione…
…un’idea di teatro politico, visionario e metafisico, in bilico tra squilibrio e armonia, tra narrazione e astrazione, tra l’espressione dei simboli dell’immaginario collettivo e l’utopia …
I progetti e le opere
 
OPERE:
vangeli storti – vangeli di strada - i segni di caino – favola sulla mutazione della razza umana – porno dramma
 
PROGETTI:
Attori di/versi (Riglione/Pisa) – Cantiere delle differenze (Capannori/Lucca) – residenza artistica presso la Comunità Il Germoglio Fondazione Emilia Bosis (Verdello/Bergamo) - Attori di integrazione sociale (corso di formazione professionale FSE Regione Toscana Provincia di Pisa Clinica Psichiatrica Università di Pisa) – Calendisole/Calendiluna (oasi naturalistica del Busatello/Ostiglia/Gazzo Veronese) – docenza Corso di laurea per Tecnici di Riabilitazione Psichiatrica dell’Università di Pisa

Vangeli di strada: che cosa sono?


Scheda artistica
La FONDAZIONE EMILIA BOSIS è un organismo istituzionale no profit che, raccogliendo l'eredità storica e culturale della Comunità Logos dell'ex Ospedale Neuro-psichiatrico di Bergamo, è delegata ad occuparsi direttamente delle persone che soffrono a causa di disturbi mentali, intervenendo sulle manifestazioni psicopatologiche e sociali del paziente attraverso mirate metodologie di intervento terapeutico e socio-riabilitativo.
 
ANIMALI CELESTI/teatro d’arte civile è un’associazione culturale diretta da Alessandro Garzella, autore di opere e progetti di impegno artistico e civile tra i quali sono ricordare la trilogia del dolore Crazy Shakespeare/Nella mani di pazzo/Re Nudo, la creazione de La Città del Teatro e dell’immaginario contemporaneo di Cascina, le pubblicazioni e gli studi universitari sulla metodologia del gioco del sintomo in ambito espressivo e relazionale.
VANGELI DI STRADA  
con Valentina Grigò, Francesca Mainetti, Chiara Pistoia e Giulia Benetti
e con la partecipazione scenica di: Federica Agnello, Alessandra Bergamini, Albina Bonati, Annalisa Borali e Atelier della danza, Francesca Brambilla, Ermanno Centimerio, Chiara Ceruti, Valentina Cortesi, Lisa Crea, Nicoletta Fasoli,  Lisa Giacomazzi, Manuel Lazzaroni, Andrea Lorenzi, Massimo Neri, Matteo Previtali, Claudia Redolfi, Walter Riva,  Romeo Rota  
cavalieri: Ventura Fernandez Suarez, Angelo Beretta, Paolo Adami, Simona Armanelli, Luciano Caio, Marco Rondi. 
amici dei cani: Silvio Aceti, Riccardo Baschenis, Alessio Bonati, Simone Caio.
amico dei rapaci: Sergio Ubbiali, 
conduttori di carrozze e carri: Armando Testa, Luigi Meraviglia, Ranch Colomba Solitaria,
si ringraziano gli animali: Chaec please, Ice play boy, Franco, Romerita, Ventureiro, Tunder Of  Tungy, Hoero, Gabber, Morgana, Miss Dupount, Union, Sirene, Edolo, Galad, Ginger, Brando, Shela, Greis e Pisolo
supervisione  progettuale: Roberto Castelli, Marco Facoetti ed Ernesto Lodetti
fonica e tecnica di scena: Carlo Dall’Asta
costumi Rosanna Monti
coordinamento artistico e movimenti degli animali: Pier Giacomo Lucchini
scritto, diretto e messo in scena da Alessandro Garzella
 
Cerchiamo le radici di un’epoca nuova, quella che sconquassa la testa di tutti noi, mentre giriamo a vuoto... sempre più spesso a vuoto… nel vuoto…  “come pazzi nella Dopostoria, mostri, nati dalle viscere di una donna morta, più moderni dei moderni, cercando i fratelli che non ci sono più”... Ai benpensanti è rimasto un solo pensiero: il denaro è dio. E allora, proprio quando i mercanti scappano dai templi, lasciandoci qualche porcheria, è il momento in cui bisogna ritrovare i Vangeli… Bisogna cercarli, nei caseggiati di periferia, sui muri degli ospedali, tra i ritagli dei giornali e sui libri della nostra storia…. Cercarli nelle cronache d’oggi, che assomigliano incredibilmente alle leggende antiche, divenute all’improvviso molto più moderne di noi…  Se ne stanno nascosti, i Vangeli, nelle dimensioni dell’ignoto, nelle energie che attraversano le stelle, come figure che congiungono l’umano al disumano, ibridi, tra gli animali e gli dei…
L’opera teatrale, composta in stile performativo, nasce dal bisogno di approfondire l’intreccio tra arte, scienza e follia umana con i misteri della nostra esistenza, con le energie invisibili che ci circondano, con la necessità di ricercare, anche nelle forme apparentemente più strampalate e bizzarre, le vie personali della purezza, della felicità, della bellezza.
Emilia, fondatrice di una comunità psichiatrica, ha sovvertito la razionalità del nostro mondo. Nell’irrazionalità dei suoi pensieri si nasconde una forza che congiunge anima e animalità, libertà e prigionia, violenza e dolcezza, pesantezza e leggerezza, saggezza e follia.
Tra i misteri della vita e della scienza si nasconde anche il segreto che talvolta affiora negli occhi dei diversi, nelle sculture di corpi deformi,  nelle scritture dei barboni, nei suoni degli zingari: sono gli ultimi eroi, sopravvissuti allo sterminio degli infami.
Forse i matti sono messaggeri degli dei, inviati in questa nuova civiltà che il pensiero razionale non comprende, perso com’è nell’indifferenza e nel consumo materiale, incurante delle bellezze della natura, incapace di comprendere il linguaggio degli animali, i vocabolari simbolici, la sacralità dell’esistenza, i segni della poesia, la purezza di alcune pulsioni irrazionali.
Però l’epoca che sta nascendo, nonostante il degrado materiale e spirituale che ci accompagna, forse sarà fondata proprio sui valori delle diversità, su un ritrovato bisogno di sacralità, religiosa e laica, quello che la sola razionalità non sa né comprendere né amare.
In versione itinerante l’opera si struttura nella forma di una sacra rappresentazione, di impronta laica, con tre camminamenti, due stazioni e un’azione scenica finale: attori, musicisti, utenti psichiatrici, educatori ed animali percorrono le vie della città annunciando l’imminente arrivo di un nuovo mondo, più bello e più giusto di quello in cui viviamo. 
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                             
                                                                                        Alessandro Garzella e Pier Giacomo Lucchini
 

 

 

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