venerdì 24 gennaio 2014

CTP 6: "Mai più guerra". L'intervento di Mauro Stampacchia.


Stasera tocca a me un compito non facile e nemmeno particolarmente piacevole: quello di esprimere, proprio alle prime battute di una esperienza che considero importante, il mio netto dissenso rispetto alle scelte operate dalla maggioranza nella scelta del candidato Presidente della circoscrizione. Lungamente aspettato, questo inizio ha sofferto un ritardo forse per le esigenze delle dinamiche interne di alcuni partiti. di maggioranza e di minoranza. 

Sel, il partito che rappresento, alle ultime elezioni è entrato nella coalizione ponendo come condizione che si attui un "cambio di passo", un nuovo orientamento più deciso a difesa dei ceti falcidiati dalla crisi, a difesa del territorio contro la cementificazione selvaggia, a promozione della partecipazione dei cittadini, vera chiave di volta della politica di cambiamento, nazionale, e locale. 

Come CTP, lo ha osservato anche l'assessore Danti, partiamo più bassi. Con le circoscrizioni i consiglieri avevano una investitura popolare, ora siamo di nomina partitica. Una pessima malattia, quella della nomina dall'alto, che ha corroso la vita politica italiana fino a quando recentemente la Corte Costituzionale non ha cancellato dalla legge elettorale le norme che prevedevano di fatto la nomina partitica dei parlamentari. Come immediata reazione, l'accordo extraparlamentare per una nuova legge esclude preferenze e finanche dal diritto di rappresentanza quegli elettori che non intendano votare per i partiti a maggior seguito elettorale. 

Ma per fortuna negli organismi quale quello che si insedia stasera si può superare la condizione di nominati se con spirito di umiltà questo Consiglio si metterà all'ascolto delle esigenze dei cittadini e se promuoverà la capacità di governo diretto della cosa pubblica. 
Purtroppo dobbiamo cominciare con una forte nota di critica e di dissenso, che getta una luce non favorevole su questo inizio. Sel non è un partito che ama porre veti a persone e candidature, come è successo anche per questo stesso consiglio, nè polemiche a sfondo personale o la demonizzazione di chi è diverso da noi. Siamo per il dialogo, anche e sopratutto con chi è diverso da noi. Non posso esimermi dall'esprimere il mio dissenso dalla candidatura designata dalla maggioranza per la Presidenza di questo circolo. 
Non piace riaprire vecchie polemiche, ma non molto tempo fa la nostra città è stata attraversata e divisa dalla questione poi nota come quella dei "bimbi in caserma". Premetto che da convinto pacifista si debba rendere onore a chiunque perda la vita in servizio, come a chi la perda per lavoro. Ed è anzi assolutamente meritorio che nel nome e nella memoria di un caduto costruire iniziative sociali a favore di bambini colpiti dalla guerra. Forse sarebbe ancor meglio bandire totalmente la guerra, perchè noi oggi sappiamo che quando si accende la macchina della guerra, la prima vittima, oltre la verità, sono i civili inermi e tra i civili i più inermi, i bambini. E' la "guerra ai civili" di cui tanto si stanno occupando gli storici, anche qui a Pisa. 
Si rispetti comunque ogni sensibilità. Come quella che anima l'iniziativa onlus sopradetta. Ma anche quella delle tante famiglie che anche a Pisa, dalla seconda guerra mondiale e dai suoi micidiali bombardamenti, (una sola data: 31 agosto 1943), han dovuto chiudere il ricordo dei propri congiunti caduti dentro al proprio cuore ma ponendo a suggello tre semplici parole: MAI PIU' GUERRA. 
Si ripudi, come da Costituzione, la guerra e non si usino le caserme, che noi vorremmo luogo di formazione alla democrazia di giovani donne ed uomini, ma adulti, che prestano servizio, come luogo di acculturazione di bambini non in grado di misurare se stessi con il fenomeno delle armi e dell'uso della violenza armata, come si fa in guerra. Noi speriamo, anzi esigiamo, che quel formato particolare (scolaresche in caserma in orario scolastico) non si ripresenti in futuro. 
La candidatura della maggioranza ci appare non adatta a ricoprire il ruolo di Presidente di CTP che inevitabilmente è un ruolo di garanzia, e non di divisione come è stato negli episodi ricordati. E nemmeno, in questo contesto, rappresenti quel cambio di passo di cui dicevo, ma piuttosto una svolta all'indietro. Non è una polemica ad personam, è un giudizio politico. 
Ecco perchè dobbiamo, ma non avremmo voluto, dire quanto appena detto. Pur facendo parte di una forza convintamente nella maggioranza e convintamente decisa a portare quella maggioranza a importanti risultati amministrativi e politici, stasera voterò contro la candidatura proposta. Se altre si fossero manifestate o si manifestassero dentro la maggioranza, volentieri le avrei prese in considerazione. Temo che questo non avvenga, e non è un buon segno. 

Non vi nascondo che ho ben chiara la contraddizione di quello che intendo fare. 
La politica, quella buona e quella vera, si costruisce sui pilastri della responsabilità, della fiducia e della lealtà. Nominato dentro la maggioranza, voto fuori della maggioranza. Questa contraddizione mi causa disagio e inquietudine. Mi riservo quindi, anche all'esito di questa riunione, di valutare, non senza rammarico, l'ipotesi di mie dimissioni, per risolvere il mio personale disagio, e come segno forte di necessario dissenso. 
Ringrazio per l'attenzione, e auguro a tutti un buon lavoro, nella consapevolezza dell'importanza di ciò che andranno a fare, e nello spirito di umiltà e democrazia di cui ho detto.

Mauro Stampacchia
Consiglio Territoriale di Partecipazione 6
22 gennaio 2014

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