venerdì 14 febbraio 2014

Europa 2014: la terra trema.

La terra trema. Non è il film di Luchino Visconti, ma la realtà quotidiana del nostro Paese. La terra trema per la rabbia sociale crescente. La terra trema perché di fronte alla richiesta incessante di chi si sente oggi più debole si risponde con l'attenzione della politica agli equilibrismi di Palazzo. La sinistra sorta dalle ceneri dei congressi persi dopo la  disfatta del 2008 è oggi presente nel parlamento, negli enti locali. Porta in dote esperienze di buona amministrazione, esperimenti di alternativa governante. Porta con sé alcune tare da scontare: la voglia di sopravvivere di un certo ceto politico, la tendenza a dileguarsi. Tuttavia, questa sinistra di governo del cambiamento è ancora in campo.

Se vuole consegnare un futuro carico di speranza, deve adempiere con pienezza al ruolo di lievito della sinistra sociale. Di quei pezzi che vanno ricomposti,  di quelle energie sane e positive esterne ai partiti che, tuttavia, hanno la consapevolezza del ruolo di queste organizzazioni e non ricorrono allo snobismo o ai cenacoli filosofici per imporre la propria attenzione.

I rischi connessi all'operazione della lista unitaria di Altra Europa per Alexis Tsipras sono alti e abbiamo imparato a conoscerli: recrudescenza di nicchie identitarie sventolate con rancore verso chi ha provato la strada del governo, ostruzionismo silenzioso di chi non ha neanche l'intenzione di porsi a un tavolo per chiedere di aprire le porte e fare entrare aria fresca. Non l'aria putrida dei giovanilismi, di una supposta "società civile", ma le ansie e le speranze di coloro che hanno combattuto e combattono per un cambiamento reale.
Senza mai stancarsi di dialogare e confrontarsi. Scegliendo le pratiche che uniscono, scorporando e distruggendo quelle che dividono.

Nella nostra città, a Pisa, le molte sinistre per cui le Europee rappresentano un'ultima possibile opportunità costituente portano i nomi dei molteplici astenuti, degli iscritti e simpatizzanti di Sinistra Ecologia e Libertà, dei membri di Una Città in Comune - PRC, delle associazioni culturali e impegnate nel sociale come nelle lotte per uno sviluppo ecosostenibile e per i beni comuni, degli studenti medi e universitari che hanno animato con costanza e raziocinio il fantastico ciclo di lotte del 2008-2011. Tanti sono i limiti, ma tante pure le potenzialità. Non nascondiamo con ipocrisia le differenze, ma auspichiamo un salto di qualità nella riflessione politica.
Le elezioni europee e la prospettiva di lista unitaria per Tsipras offrono uno spazio di agibilità che può esprimere un avanzamento condiviso.

Se ci sarà condivisione delle pratiche operative di minima, delle forme di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini, della piattaforma programmatica da elaborare insieme.
Se sarà solo l'ennesima rivalsa fra gruppi di persone o se metteremo solo la polvere sotto il tappeto per il tempo da qui a maggio, avremo perso in partenza e sarebbe onesto saltare un giro. Ma l'occasione è importante e può costituire uno snodo storico.

Per far questo, è essenziale che forze politiche, energie sociali e soggettività in fermento si parlino, espongano un progetto condiviso in ogni quartiere.
È compito di chi vive l'esperienza di SEL far sì che di questa partita la nostra comunità sia vera protagonista: forte nelle proposte e nel contenuto, radicale nella prospettiva di cambiamento, propositiva e innovativa nelle pratiche. Ha questo senso, per noi, l'ordine del giorno congressuale che dichiara la prospettiva del socialismo europeo attraverso il sostegno alla candidatura di Alexis Tsipras.  

Ci mettiamo a disposizione di questa discussione anzitutto nella nostra comunità politica, perché si faccia foriera di questo bisogno in ogni luogo e in ogni momento di qui al 25 maggio. Invitiamo tutte e tutti coloro che hanno a cuore i medesimi intenti di mobilitarsi e far sì che, nei propri luoghi e a seconda del proprio contesto, questa prospettiva sia resa praticabile della lista di Altra Europa, potenziale nucleo costituente di un vasto campo di forze capaci di immaginare e concretare l'alternativa governante.

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