martedì 22 ottobre 2013

Renzo Ulivieri. Una riflessione politica in vista del Congresso

Care Compagne e cari Compagni,
Vorrei riprendere così, dopo 4 mesi nei quali sono successe molte cose ma che nella sostanza nulla è cambiato.
Semmai, ma è una mia impressione, c’è stata una progressiva perdita di fiducia e una progressiva stanchezza da parte di uomini e donne di sinistra, come se quello che sta accadendo fosse ineluttabile.
Mi riferisco anche a noi di SEL: nonostante la presenza in parlamento e nonostante la passione, la capacità e l’impegno dei nostri parlamentari.
Nell’ultimo post, quello del 6 Giugno ma anche in altre occasioni, sostenevo la necessità di cercare uno “spazio vasto” dove ritrovarci e dove portare la nostra cultura e le nostre esperienze di sinistra.
Senza preconcetti.
E da quello spazio riprendere un cammino insieme.
Era uno degli obiettivi di SEL, forse il più importante. Colpevolmente non abbiamo fatto nulla: per poca voglia di affrontare questo problema, per aver guardato dalla parte sbagliata quando abbiamo pensato di rimescolare la nostra cultura, per poca propensione a confrontarci con chi la pensava diversamente da noi.
Affaccendati come eravamo a darci un aspetto, a cercare una visibilità (che non abbiamo trovato), a cercare un rapporto con i 5 Stelle (con il Buzzurro), o con il PD o con il Monello (che ha occupato le TV e ancora non ha detto nulla).
Allora occorre di nuovo porsi la domanda, la madre di tutte le domande: “c’è bisogno o no della Sinistra? C’è bisogno o no di un pensiero di Sinistra? Se la risposta è NO, se hanno ragione Veltroni o D’Alema o Letta, se ha ragione Vendola quando dice che preferisce Renzi ai vecchi comunisti (caro Nichi, tra quei vecchi comunisti c’erano tantissime persone perbene, di valori, di ideali; tantissimi che hanno dato molto, talvolta anche tutto, per il bene comune), allora si chiude qui.
Se invece guardiamo l’ingiustizia che aumenta, la povertà che dilaga e divora la democrazia, lo stato sociale quotidianamente disintegrato, il principio di eguaglianza calpestato, allora la risposta è una sola: “SI c’è bisogno della Sinistra e del suo pensiero”, “SI c’è bisogno della Sinistra e della sua visione della società”, “SI c’è bisogno della Sinistra e della sua idea di civiltà”.
È di questi giorni: “L’America chiude, finiti i soldi per i servizi. I Repubblicani: “Sì ai fondi se Obama cancella la riforma sanitaria”. Provo a tradurre: se i poveri si ammaleranno, dovranno morire.
Ripongo di nuovo la domanda: “C’è bisogno o no della Sinistra e di un pensiero di Sinistra?
SI, c’è bisogno: in tutto il mondo.
Ancora una volta si pone il problema di quale Sinistra.
Io credo che la sinistra di oggi, frantumata, squinternata, divisa, non possa svolgere la sua missione.
Questa sinistra non serve e non è riconosciuta.
Nel momento della fine di Berlusconi (questa volta è vero, ma purtroppo non è ancora finito il Berlusconismo), la destra prova a riorganizzarsi: “Un grande giorno per i moderati”, “Un passaggio importante per la costruzione di una destra credibile, europea”.
Si è rivisto anche Casini.
Se pensano a una semplice operazione di riciclaggio, sbagliano, però con il tempo è possibile che ce la possano fare.
E noi? Abbiamo perso tempo, troppo, ma ne abbiamo ancora, non tanto, ma per fortuna in misura sufficiente.
Alla condizione che si riesca a capire questa fase della storia, difficile, dura, ma favorevole, e che si facciano le scelte giuste. Perché è finito il tempo nel quale la Sinistra si può permettere di baloccarsi, di vivacchiare, di traccheggiare, di cazzeggiare.
C’è chi, come me, sta in un partito che galleggia tra il 3% e il 4%; c’è chi sta in altri partiti che galleggiano fra 1% e il 2% quando va bene; c’è chi non si riconosce più in nessun partito di sinistra; c’è chi si è perso nel PD e coltiva l’illusione di poter spostare la rotta di questo partito; c’è chi si è intruppato nei 5 STELLE; c’è chi non partecipa più a nulla; c’è chi, deluso, non va più a votare.
E poi, c’è la Sinistra del sogno e quella del possibile, c’è quella che è dentro i movimenti, c’è la Sinistra che è dentro a chi ha ancora sete di giustizia sociale e di eguaglianza, c’è la Sinistra che è dentro i lavoratori, i disoccupati, i pensionati, gli esodati, i cittadini che vivono sotto la soglia della dignità, i poveri, i poveri poveri, i senza speranza.
E c’è anche la Sinistra di chi ha meno problemi ma che vorrebbe vivere in un altro tipo di società.
Questo è un popolo, un grande popolo. Che non pensa a un accordo o a una sommatoria fra 2 o 3 o 4 partiti (esperienza già fatta). Non si fiderebbe.
È un popolo che non ha voglia di molti distinguo ma che vorrebbe di proprio pugno scrivere una pagina nuova: la storia di una Sinistra unita che sia punto di riferimento per tutti.
Questo popolo pensa a uno “spazio vasto” dove approdare.
Ma l’approdo dovrà essere fatto con umiltà e con “delicatezza”, senza che nessuno abbia la presunzione di alzare il dito e dire: “ora ve lo spiego io”.
Noi di SEL stiamo preparando il congresso; c’è una mozione che pare interessante: “apriti SEL”.
Temo che non funzionerà; ci potremmo anche aprire, ma gli altri non verranno. Perché prevarrà la diffidenza e perché, giustamente, vorranno pagine bianche e non pagine già scritte.
A Noi di SEL, che siamo in Parlamento e che abbiamo numeri relativamente più alti, forse spetta una scelta di grande coraggio e di grande generosità: scioglierci per primi in quel “grande spazio” che è LA SINISTRA.
Che non ha bisogno di aggettivi o nomi intorno, e nemmeno di sostegni o puntelli.
Se nessuno verrà in questo spazio, e non ci credo, se tanti penseranno al proprio orticello o alla propria posizione, e non ci credo, se ci sarà ancora diffidenza, ma non ci credo, allora non se ne farà di nulla. Avremo fallito.
Ma andare avanti così non è un fallimento? Almeno ci avremo provato, e allora, solo allora, potremo dire che la Sinistra non c’è più.
Non esiste l’ipotesi di fallimento.
Ho fiducia e anche entusiasmo. Ora più che mai. Perché c’è anche il risveglio dei popoli.
E noi in quel momento dovremo esserci.

Renzo Ulivieri

da http://apritisel.wordpress.com

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